lunedì 9 luglio 2012

FESTA IN PINETA. Rassegna delle band dei Centri giovanili

Festa e chiusura. Un modo per lasciarsi e ritrovarsi in piena energia. I Centri di aggregazione giovanile dell’Ambito 20 anticipano la loro Festa di chiusura al 10 luglio, rispetto al più tradizionale fine mese. Un modo magari anche per scartare dalla tradizione avversa della pioggia estiva che ha impedito di fatto le ultime due edizioni. Oggi in piena fase di Minosse le diverse Band, nate dentro o comunque legate ai Cag, potranno certo surriscaldare a pieno ritmo l’ambiente della Pineta Nord di Porto Sant’Elpidio, luogo del palco e del ritrovo giovanile. Sono almeno una decina i nomi in programma, giovani musicisti locali, chi alle prime armi chi con qualche esperienza in più. I generi non saranno monotono: dal rap più stretto all’hip hop al rock, più o meno classico, più o meno metallico, da qualche possibile nota di jazz sino alla bella improvvisazione tra chitarra e djembè dei ragazzi francesi attualmente sulle nostre coste per continuare lo scambio di relazioni ed esperienze con i ragazzi locali, dopo il progetto Gioventù di un anno fa in Normandia. Si parte alle 18 e si chiude alle 23. Tra i nomi in scaletta figurano: Zacca; Icaro Band (Cag Monte Urano); Cascineuro (Cag Centro dentro); Stylo; Sabi; Indi-viduo libertè (cag I belong di Sant’Elpidio a Mare); Uncle jazz trio (Cag Monte Urano) e/o Nois Floor (Cag Alta tensione di Porto Sant’Elpidio); i Charro Electra (Cag I Belong). Si finisce con l’esibizione del gruppo locale dei Lost Paradise.Bassi, chitarre, batterie, voci e rime rapper…l’aria elpidiense comincia già a vibrare ed elettrificarsi. La Pineta Nord è dunque pronta ad accogliere giovani, amici, conoscenti, non conoscenti, appassionati, tutti invitati, come si dice da 0 a 99 anni, a far festa e rallegrarsi insieme al suono forte e fraterno della musica.

giovedì 5 luglio 2012

“E NOI VENIAMO LO STESSO!!” Storie di giovani, viaggi ed amicizie

Lo scorso anno un gruppo di ragazzi locali ha partecipato con grande entusiasmo ad uno scambio in Francia con coetanei francesi e di altri paesi europei, scambio reso possibile grazie all’attivazione della Cooperativa Nuovaricerca.Agenziares e dei suoi educatori. La cosa bella è che non è finita lì e può succedere anche questo, che volentieri raccogliamo con le parole di Clelia, pedagogista ed educatrice di servizi educativi.
“ENOI VENIAMO LO STESSO. Questo ci hanno detto i ragazzi francesi, dopo aver saputo che il nostro progetto per uno scambio multilaterale insieme (in cui l’Italia avrebbe dovuto ospitare ragazzi provenienti dalla Francia, dalla Spagna e dalla Lituania) non era stato finanziato. E noi cosa potevamo rispondere se non: “Vi accoglieremo a braccia aperte!!”?? Ma la storia è un po’ più lunga ed è iniziata poco meno di un anno fa, quando, per vie anche un po’ sorprendenti e grazie ad una serie di coincidenze (tipo che tutto il gruppo di ragazzi che doveva partire per uno scambio in Normandia s’è fatto rimandare a settembre e ha dovuto rinunciare al viaggio lasciando il posto a noi che siamo qui stasera, tipo che la Youth Leader in carica ha dovuto rinunciare all’ultimo momento…), ci siamo trovati a preparare lo zaino alla volta di Radou, Normandia (che non eravamo riusciti a trovare nemmeno su GoogleMaps!). Lì abbiamo passato 10 giorni insieme ai ragazzi francesi, austriaci e lituani e insieme abbiamo lavorato per realizzare uno spettacolo che fondesse le arti più diverse, dall’hip pop alle percussioni fatte con i bidoni di latta. Ma soprattutto abbiamo costruito relazioni ed amicizie, sperimentato affinità che superavano le fatiche linguistiche e le diverse abitudini, ci siamo anche scontrati ogni tanto, ma senza che questo intaccasse la voglia di star bene insieme e la bellezza di un’esperienza che ci ha cambiati un po’ tutti e ci ha riportati a casa con pensieri più aperti e un’energia nuova e vitale. Per questo non basterà certo un mancato finanziamento a far appassire entusiasmi e nuove amicizie e alcuni dei ragazzi francesi, insieme al loro Youth Leader, stanno facendo le valigie per arrivare qui e passare una settimana “chez nous” per scoprire i nostri servizi per gli adolescenti e i giovani, le nostre associazioni artistiche e per stare con noi e ricreare un po’ di quell’atmosfera magica che le esperienze europee hanno sempre. E noi ora siamo seduti davanti a una birra per organizzare per loro l’accoglienza migliore e una settimana da non dimenticare! Che poi a scrivere queste righe non sia stato uno dei ragazzi, ma io che li ho accompagnati in veste di Youth Leader non è secondario, perché la ricchezza di un’esperienza come uno scambio multilaterale non è solo ad uso dei ragazzi, ma anche degli adulti che con loro la condividono e che con loro e per loro la pensano e la organizzano. Perché l’incontro con l’altro può essere davvero la molla per scoprire un mondo nuovo, fuori dai confini di casa propria, ma anche dentro sé stessi. A tutte le età.